Nel nostro Paese produciamo montagne di norme e, col mutare dei Governi, le modifiche legislative sono all’ordine del giorno. Difficile tenere il passo dei cambiamenti, per di più legati alle circolari applicative dei ministeri e alle diverse interpretazioni degli Enti territoriali. La fotografia arriva dal mondo del lavoro. Legge Biagi riforma, Fornero e ultimo in ordine di tempo decreto del fare e integrazioni del ministro del Lavoro Enrico Giovannini. Ordini e contrordini si rincorrono.
Sono questi i temi affrontati ieri (19 settembre) durante il convegno, “La riforma del lavoro un anno dopo”, organizzato dallo studio riminese di commercialisti Skema e da uno sei suoi 7 partner Gabriele Baschetti, nella sala conferenze di Rimi Terme, di fronte a una platea d’imprenditori della piccola e media impresa. Relatori: Giuseppe Pacifico della Direzione Territoriale del Lavoro di Rimini, Morena Palazzini professionista in materia di sicurezza sul lavoro e Bruno Nadiani consulente di Skema.
“I continui cambiamenti obbligano a un costante aggiornamento sia degli operatori sia delle aziende. In pochi mesi cambiano i confini delle leggi – spiega Bruno Nadiani,– ciò che era utile e possibile qualche mese fa non lo è più oggi”.
Esempio I contratti a tempo determinato. Oggi non è più necessario attendere 60 o 90 giorni per rinnovarlo come con la legge Fornero, ma ne bastano solo 10/20 e può riaprirsi fra “stop and go” fino a 12 mesi di durata. Una disciplina di cui però aziende e dipendenti devono conoscere i termini, come nel caso delle agevolazioni rivolte all’assunzione a tempo indeterminato di under 30. Sono quasi 800 i milioni di euro stanziati per coprire, in un arco di 18 mesi e fino a 750 euro a busta paga, un terzo del salario lordo di un dipendente. “Ma la circolare applicativa dell’INPS è uscita solo il 17 di questo mese e molti non sanno ancora come utilizzare la cosa”, ricorda Bruno Nadiani. E quanto sia importante stimolare l’occupazione lo dicono anche i dati del territorio riminese. Dal primo gennaio di quest’anno ci sono stati 61 fallimenti d’imprese e 18 procedure di concordato e secondo la Provincia di Rimini nei primi tre mesi del 2013 le ore di cassa integrazione straordinaria, cioè la continuazione di quella ordinaria sono state 891 mila. Con un terrificante + 333% rispetto al primo trimestre 2012.
Su questo tema Nadiani sottolinea, però, come le nostre Istituzioni regionali e locali operino con attenzione efficacia: “Seguono le modifiche di leggi e sono puntuali e nell’indicare come attuarli. La Provincia, poi, sul fronte cassa integrazione, ha messo in campo un accordo son il sistema bancario che consente di erogare la cassa integrazione straordinaria senza mesi d’attesa per i lavoratori, come invece accade in altri territori”. Infatti, da quando il Governo stanzia dei fondi a quando essi diventano concretamente utilizzabili dagli enti locali, può passare del tempo. “Tempo insopportabile per lavoratori e aziende – conclude Nadiani – ma bisogna dire che nel Riminese tanti imprenditori stanno affrontando la crisi ricorrendo ai loro risparmi e specializzando e innovando la loro produzione di beni e servizi”. Arriva da loro la nota positiva e, forse di speranza, uscita dal convegno.